“Per Navigare servono coordinate geografiche, abilità, esperienza e una certa dose di coraggio. Non così differente è il mestiere del poeta; un autore deve infatti essere in grado di affrontare ed evidenziare, attraverso la sua scrittura, la gioia e il dolore del vivere. Arduo dunque è il suo compito. Tra burrasche indomabili e mostri mitologici, come ci insegna la letteratura, ogni navigante vorrebbe scrutare col suo sguardo l’orizzonte per gridare: «Terra!», sia essa il sinonimo geografico di un nuovo luogo da scoprire, sia essa il sinonimo visivo di un insperato quanto voluto ritorno a casa. A ogni autore presente nella collana è stato chiesto di scavalcare le proprie astratte colonne d’Ercole per tracciare un personale diario di bordo poetico, un metodo per definire i pensieri più intimi e i vissuti più reconditi; un modo per esporre il proprio mare dentro, affinché si possa essere degli Ulisse nel e del mondo contemporaneo.”
“Navigare” è la collana, e 35 è il numero del volume in qual sono pubblicate le mie poesie.
Scrivendo oggi, mi sono ricordata da dove è partita l’avventura delle poesie…
P.S. La voce non è mia, la registrazione non è fatta da me.


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