“Embrione, neonato, bambino, ragazza, madre.
Donna.
Un cammino iniziato in un altro tempo e sul quale continuo a camminare.
Ho imparato strada facendo a fare la zuppa, le sarmale, a piantare un chiodo, a cambiare una lampadina.
Sono una donna.
Ho imparato a tacere ciò che va taciuto, a dire ciò che va detto, a fare ciò che va fatto, a perdonare ciò che va perdonato. Piango quando ho voglia di piangere, rido quando ho voglia di ridere.
Sono una donna.
Ho imparato a essere madre. Non dai libri; da me, da mio figlio, dalle storie del mio sangue. La vita mi ha dato le lezioni migliori. E sto ancora imparando, ogni giorno.
Ho imparato che il bene va donato, non tenuto nascosto. La bellezza è ovunque. La hai in te, la prendi dagli altri, la osservi, la tocchi, la crei, la inventi.
Ho imparato che le storie più belle sono quelle che si vivono.
Ho imparato che nulla può durare per sempre; né bene né male. Ho imparato che tutto ha un limite, che l’unica certezza che ho è il momento.
Ho imparato che l’abito più bello è la pelle. Con tutte le sue pieghe, rughe, imperfezioni, veste il nostro essere, le forme, i sentimenti, le paure. E la mattina nuda, senza trucco, arruffata, con il sogno sulle palpebre, con gli occhi appena aperti, sono indecente? No, sono una donna.
Ho imparato qualcosa sul uomo. Che non è molto complicato. Che se gli dai un sorriso, un incoraggiamento, può scalare le montagne. Se gli dai anche del buon cibo, nuoterà attraverso gli oceani. Se non lo stanchi con le tue chiacchiere, ti adorerà. Se sai tenerlo tra le braccia in silenzio, baciarlo fino a soffocare, toccare la sua pelle con il tuo corpo che è più bravo a parlargli di te, vorrà ascoltarti abbracci interi. Ammiratelo all’infinito, vi seguirà fino ai confini della terra.
Senza gli uomini, che significato avrebbero le farfalle?
Ho imparato molto e ancora non ne ho la minima idea.
Ma ho comunque capito una cosa in questa vita: l’amore è il motore di tutto. E la donna, il miglior meccanico.” Bologa Monica
Un testo bellissimo nel quale mi ritrovo pienamente, con l’unica differenza che ho due figli 🙂
EDUELA.ART 
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